Le 5 verità da conoscere per usarlo nel modo corretto
Esistono varie teorie sull’uso del ciuccio, alcune accreditate e supportate da elementi scientifici e altre no.
Sia che tu sia a favore o meno dell’uso del succhietto, è importante conoscere le conseguenze che il ciuccio può avere nei primi mesi di vita di un bambino.
Da un lato, secondo gli psicologi, il ciuccio stimola la produzione di endorfine, l’ormone della felicità che rasserena e rende euforico il bambino, dall’altro però influisce negativamente sul suo sviluppo dentale.
Alcuni studi della California hanno mostrato come il ciuccio aiuti anche a prevenire la SIDS (sindrome della morte improvvisa infantile che può avvenire nel sonno), ma i risultati di questa ricerca hanno lasciato aperte molte polemiche, quindi ancora non esiste una verità definitiva.
Quello che invece è sicuro è quanto il ciuccio, elemento estraneo nella bocca, modifichi la crescita dei denti e lo sviluppo del palato.
Il problema è che i bambini tengono il ciuccio in bocca per molte ore in un palato costituito da ossa ancora in via di formazione.
La lingua serve per allargare il palato in modo da farlo adattare alla grandezza della parte inferiore della bocca; con il ciuccio, che si interpone fra il palato e la lingua, questo sviluppo viene arrestato e il palato, invece di allargarsi naturalmente, si contrae, rimanendo stretto.
Mentre il palato si contrae, l’arcata superiore potrebbe allungarsi e spingere i denti superiore in avanti, così che di profilo sporgeranno rispetto ai denti inferiori.
Un’altra deformazione data dal ciuccio è il “morso aperto”, ovvero quando, guardando il bambino frontalmente, ti accorgi che nel chiudere la bocca i denti superiori sono distanziati dai denti inferiori.
Già da un anno di vita puoi notare le prime conseguenze del ciuccio sul tuo bambino: un palato appuntino, denti davanti più sporgenti e denti superiori distanziati da quelli inferiori.
Se il ciuccio viene tolto al bambino entro i 18 mesi, il morso aperto può sistemarsi da solo con la crescita e con il riequilibro fisiologico della muscolatura con le ossa mascellari; mentre se il bambino tieni il ciuccio fino a 3 anni, le conseguenze persisteranno.
Il problema estetico però non è la conseguenza più grave: il ciuccio interferisce soprattutto sulla funzionalità della deglutizione, sulla crescita dell’apparato scheletrico, sulla fonazione, sulla masticazione e sulla respirazione.
Ecco cosa capita a un bambino che “succhia” il ciuccio oltre ai 3 anni:
1) la mandibola di un palato stretto non si sviluppa in avanti e rimarrà quindi indietro rispetto alla mascella dei denti superiori: è come cercare di chiudere una pentola, con un coperchio troppo piccolo;
2) a causa dell’interposizione del ciuccio la lingua non riposa in modo naturale sul palato, ma si appoggia nel basso, spingendo innaturalmente sugli incisivi; questa spinta a lungo termine può portare a denti storti.
3) il bambino tende a mantenere una deglutizione infantile, ovvero la lingua spinge il bolo (il cibo masticato) nella gola e poi, invece di posizionarsi naturalmente sul palato, rimane nella mascella inferiore.
In caso tu non voglia rinunciare al ciuccio, perché pensi che nei primi mesi di vita abbia i suoi benefici sulla crescita del tuo bambino, allora devi conoscere come usarlo nel modo coretto e cosa sarebbe meglio evitare di fare.
Le 5 verità da sapere, se proprio vuoi usare il ciuccio nei primi mesi di vita del tuo bambino:
1) non metterlo lateralmente perché il morso aperto laterale è una deformazione più difficile da risolvere;
2) non appesantirlo con catenelle o anelli, pericolosi per i denti e il labbro inferiore;
3) non bagnarlo con lo zucchero o il miele, pensando di calmare così il bambino; zucchero e miele, già presenti in gran quantità in molti altri alimenti, sottopongono il tuo bambino al rischio delle carie;
4) Pulire il ciuccio bagnandolo nella propria bocca: questa vecchia tradizione, che si tramanda da nonne a neo-mamme, può sottoporre il bambino a batteri, herpes, carie e infezioni. I bambini hanno ancora un sistema immunitario immaturo ed è facile che vengano infettati dai genitori, prendendosi anche lo o Streptococcus mutans, un batterio che colpisce il cavo orale;
5) i genitori devono curare i propri denti per non trasmettere batteri e carie al proprio bambino. Sembra incredibile ma nel contatto quotidiano con i genitori il bambino può venire infettato da carie e altre infezioni orali.
Pulire i denti con il filo, non trascurare le carie e le infezioni gengivali e sottoporsi periodicamente ai controlli: sono abitudini necessarie per mantenere una bocca sana.
Quando togliere il ciuccio?
Secondo Freud, il ciuccio va tolto durante la fase orale del bambino, ovvero il periodo nel quale il bambino usa la bocca per conoscere il mondo; questa fase termina attorno ai tre anni.
Il consiglio quindi non è quello di non usare il ciuccio per partito preso, ma decidere valutando la personalità del bambino e come lui accogli quell’oggetto estraneo; se fa le faccette è un segno che il ciuccio potrebbe anche non piacergli e quindi è inutile sforzare il bimbo ad usarlo, solo perché ormai mettere il ciuccio è un po’ una moda.
L’ideale sarebbe non usare il ciuccio oltre i 18 mesi e cercare di svezzare il bambino da quell’oggetto prima possibile.
Se il tuo bambino invece ha già subito le conseguenze del ciuccio, puoi prenotare una visita di controllo gratuita per valutare la sua situazione e cercare di limitare i danni nel modo meno invasivo possibile.
Puoi prenotare la tua visita cliccando su questo link o sul bottone in fondo alla pagina.
Al prossimo articolo,
Dr. Paolo Guerra